La moderna psicoanalisi riconosce le relazioni con gli altri alla base della costruzione della vita mentale e delle emozioni, questo in contrasto con la psicoanalisi classica e superando, quindi, la centralità data alle pulsioni come l’aggressività e la sessualità ed alle relative costruzioni edipiche.

La personalità si costruisce sulla dinamica dei rapporti esperiti con gli adulti, genitori o adulti curanti.

Il contesto di vita affettiva in cui crescono le persone, le risposte, adeguate o meno, date ai bisogni di protezione e rispecchiamento dei piccoli in crescita, saranno di vitale importanza, come una vera matrice relazionale.

La discriminante tra organizzazione o disorganizzazione del sè, dipenderà dalla capacità degli adulti di supportare le aspettative di cura e valorizzazione necessarie alla creazione di una vita psichica soddisfacente.

Il paradigma relazionale riconosce che la mente non si sviluppa in modo isolato, spinta soltanto da istinti sessuali o aggressivi, ma si organizza e si declina nella vita in base all’interazione con il suo mondo di incontri e scambi, anzi la visione della mente isolata è superata e sostituita da quella contemporanea della mente relazionale sempre più calata nel contesto del campo intersoggettivo.

La capacità di regolazione ,autoregolazione ed eteroregolazione affettiva dipenderà dalla qualità, buona o traumatica, delle prime esperienze relazionali vissute concretamente.

Il lavoro analitico in modalità relazionale si basa su 4 pilastri finalizzati alla costruzione della alleanza Terapeutica:

  • EMPATIA ACCOGLIENTE
  • RISPECCHIAMENTO VALORIZZANTE
  • IDEALIZZAZIONE DELLA TERAPIA
  • GEMELLAGGIO PARITARIO

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