“Prof. Masci ho letto quello che scrive sulla carenza di autostima e lo sento particolarmente vero e adatto a me. Ho 32 anni  e purtroppo sono figlia di due genitori con problemi di droga e tossicodipendenza. Sono sempre stati incasinati o assenti e spesso bisognosi di cure da parte mia e di mia sorella minore di 28 anni,ospedali ,sert  comunità erano il nostro calvario quotidiano. Da pochi mesi mio padre è morto e mia sorella si è finalmente sposata e aspetta un figlio, ed io invece sono in uno stato di depressione  molto profondo. Non faccio praticamente nulla se non stare al computer e giocare con i giochi di internet. Ormai mi sembra tutto difficile ed insuperabile,ho paura di muovermi  verso chiunque e qualsiasi cosa. Non posso restare ancora così,che senso ha? Mi dica qualcosa che io possa fare,qualcosa dove guardare.”

“L’esperienza che mi ha raccontato e la passione con cui la vive mi fa sentire che in Lei è forte la voglia di vita e di esprimersi.Non sempre i figli aiutano i propri genitori come lei è riuscita a fare e per lungo tempo. Ora comunque le cose sono cambiate, la vita ha fatto parte del suo corso ed il suo lutto richiederà del tempo per essere superato.Poi dovrebbe essere Lei a chiedere qualcosa per se stessa, ne ha tutto il diritto.Con un po di sostegno  potrebbe approfondire la sua storia personale e l’ambiente in cui si è sviluppata la sua personalità,potrebbe  scendere dal Calvario e lasciare la sua croce.”

L’autostima è la valutazione interna che un soggetto fa di sé stesso, delle proprie caratteristiche, qualità, doti fisiche ed intellettuali. Dal paragone con altre persone, può emergere una percezione molto positiva di sé, tipica di chi ha una forte autostima, una percezione sostanzialmente normale, di chi riconosce la propria persona superiore in alcuni ambiti e inferiore in altri, e infine una percezione negativa, tipica di chi soffre di carenza di autostima.

Le cause della carenza di autostima sono quasi sempre riconducibili all’educazione e all’ambiente familiare in cui la persona è nata e cresciuta. Fin dall’infanzia, il bambino costruisce un senso di sé positivo a partire dalla sensazione che ha di essere amato, accettato, apprezzato e incoraggiato. In mancanza di risposte affettive di questo tipo, è probabile che il soggetto sviluppi in età adulta una certa carenza di autostima, che a sua volta può modificarsi nel corso della vita in base ai successi ed insuccessi negli studi, nel lavoro, nella sfera affettiva.

La carenza di autostima porta le persone a non aver fiducia nelle proprie capacità, a non credere di avere risorse a sufficienza per intraprendere una scelta o affrontare una situazione problematica, con il rischio di sperimentare di frequente un forte stato d’ansia di fronte a piccoli ostacoli, e di chiudersi in sé stesso precludendosi opportunità lavorative o sociali importanti per la propria vita.

In generale, due tipi di atteggiamenti nei confronti degli altri e della vita sono riscontrabili nei soggetti che presentano problematiche riguardanti carenza di autostima: quello rinunciatario e quello competitivo. Nel primo caso, le persone appaiono deboli e remissive, considerano gli altri più bravi, più sicuri, più capaci, più fortunati, sembrano non volersi bene e non fanno nulla per modificare la loro condizione. Nel secondo caso, per effetto di un’ipercompensazione, le persone esternano un eccesso di sicurezza che sconfina nell’arroganza e il disprezzo degli altri. Sentono la necessità di dimostrare a sé stessi e agli altri di essere validi, capaci, autorevoli, intelligenti, potenti, ma intimamente soffrono di insicurezza.

La condizione di chi soffre di carenza di autostima è resa ancora peggiore dal senso di vergogna provato dal soggetto che, per questo, trova estrema difficoltà nel parlarne e nel chiedere aiuto. E’ fondamentale che i genitori dedichino molte attenzione ai figli, insegnando loro, sin dall’infanzia e durante tutto il corso della vita, a dare il giusto peso a successi e fallimenti, così da aiutarli a sviluppare un buon senso di autostima e un rapporto sano con sé stessi. In presenza di problematiche inerenti carenza di autostima in età adulta, un adeguato lavoro terapeutico può aiutare a riacquistare sicurezza e fiducia in sé stessi

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